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Gruppo Ingegneria Torino
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Studio idraulico Bormida di Millesimo


GIT - 25 Settembre 2017 - 0 comments

’Unione Montana Langa Astigiana Val Bormida ha affidato a Gruppo Ingegneria Torino lo studio idraulico del Torrente Bormida di Millesimo per il tratto compreso tra i territori di Vesime (AT) e Bistagno (AL).
Lo studio, mediante competenze multidisciplinari, è finalizzato a fornire un programma integrato di studi per la programmazione di interventi di ingegneria fluviale e relativo recupero ambientale del torrente Bormida da Vesime a Bistagno nell’ambito di competenza della Regione Piemonte. Nello specifico è in fase di allestimento un modello idraulico bidimensionale della Bormida di Millesimo nel tratto in oggetto, finalizzato all’individuazione delle aree di pericolosità idraulica e ai possibili interventi di mitigazione del rischio idraulico.

La conoscenza topografica delle aree di interesse è stata raggiunta tramite un rilievo topografico dell’area in modalità GNSS e Fotogrammetrico di precisione, integrato con un volo fotogrammetrico a bassa quota con drone in grado di assicurare elevate precisioni.
L’elaborazione di questi dati ha consentito la realizzazione di un modello 3d centimetrico per la definizione in dettaglio dei dati idrografici e di progetto. Tale modello plano-altimetrico è finalizzato alla successiva modellazione idraulica mono e bidimensionale con software ampiamente utilizzato a livello internazionale.

Al seguente link la sintesi delle attività condotte.

Lo studio ha lo scopo di porre le giuste basi per definire il cosiddetto Programma Interventi Bormida (PIB) tramite un “Atlante delle criticità” strettamente correlato con le attività di:
– definizione dei criteri di intervento;
– studio di dettaglio/fattibilità degli interventi programmati;
– riesame ed estensione del programma degli interventi.

A partire da un puntuale censimento degli interventi, si intendono riportare tutte le eventuali considerazioni che emergeranno dall’indagine condotta e che si riveleranno utili e propedeutiche alle successive attività di definizione dei criteri di intervento e di studio di fattibilità dell’opera in ordine, ad esempio, alla presenza di elementi di modifica del territorio intervenuti dopo la pianificazione, che potrebbero oggi essere di ostacolo alla realizzazione dell’intervento medesimo o che potrebbero richiedere una modifica sostanziale delle caratteristiche dell’intervento previsto.

Alla data odierna, pertanto, lo stato dell’arte riconosciuto richiede un approccio multidisciplinare e quantomeno a scala di asta fluviale, perseguendo una strategia d’intervento che abbia tra gli obiettivi principali il mantenimento e, ove possibile, il recupero della naturalità dei corsi d’acqua riducendo al minimo le interferenze antropiche sulla “dinamica evolutiva”, salvaguardando le aree sensibili e i sistemi di specifico interesse naturalistico e garantendo la continuità ecologica del sistema fluviale”.

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